Pandemia tra oggi e domani
Negli ultimi giorni si parla tanto del post emergenza, la fantasia di opinionisti di ogni genere si scatena con previsioni ora catastrofiche ora idealistiche.
Negli ultimi giorni si parla tanto del post emergenza, la fantasia di opinionisti di ogni genere si scatena con previsioni ora catastrofiche ora idealistiche.
La vita nei confini della propria abitazione: non poter uscire, nemmeno per una semplice passeggiata nel primo verde primaverile, non sapere quando tutto questo finirà, che effetti avrà su di noi e sul mondo, presagire tempi lunghi e incerti, convivere con preoccupazioni e notizie poco incoraggianti.
Qualche tempo fa, quando qui in Italia eravamo solo all’inizio dell’allarme Coronavirus e se ne parlava ancora in toni leggeri, arrivavano notizie dalla Cina relative all’impennata di richieste di divorzio conseguenti ai mesi di isolamento forzato in famiglia.
Impossibile non avvertire un “grande freddo” in queste settimane, in contrasto con la mitezza e la pace ritrovata della natura che filtra dalle nostre finestre, intorno alle quali ci aggiriamo più di quanto non abbiamo mai fatto in precedenza, come alla ricerca di un calore, una conferma, un ricordo di come era ieri e di come sarà domani.
In molti, in questi giorni sospesi, stanno sperimentando una sensazione contro intuitiva rispetto alle attese.