Pandemia tra oggi e domani
Negli ultimi giorni si parla tanto del post emergenza, la fantasia di opinionisti di ogni genere si scatena con previsioni ora catastrofiche ora idealistiche.
Negli ultimi giorni si parla tanto del post emergenza, la fantasia di opinionisti di ogni genere si scatena con previsioni ora catastrofiche ora idealistiche.
La vita nei confini della propria abitazione: non poter uscire, nemmeno per una semplice passeggiata nel primo verde primaverile, non sapere quando tutto questo finirà, che effetti avrà su di noi e sul mondo, presagire tempi lunghi e incerti, convivere con preoccupazioni e notizie poco incoraggianti.
Qualche tempo fa, quando qui in Italia eravamo solo all’inizio dell’allarme Coronavirus e se ne parlava ancora in toni leggeri, arrivavano notizie dalla Cina relative all’impennata di richieste di divorzio conseguenti ai mesi di isolamento forzato in famiglia.
Impossibile non avvertire un “grande freddo” in queste settimane, in contrasto con la mitezza e la pace ritrovata della natura che filtra dalle nostre finestre, intorno alle quali ci aggiriamo più di quanto non abbiamo mai fatto in precedenza, come alla ricerca di un calore, una conferma, un ricordo di come era ieri e di come sarà domani.
In molti, in questi giorni sospesi, stanno sperimentando una sensazione contro intuitiva rispetto alle attese.
L’emergenza, in questo delicato periodo storico, può costituire ancora di più la porta di ingresso ad un trattamento psicoterapeutico.
Prima dell’emergenza Coronavirus una fetta importante di psicoterapeuti era piuttosto scettica sulla fattibilità ed efficacia della psicoterapia così detta “online”.
La vita scalpita a dispetto di tutto, della paura, del non sapere, dei divieti. E nel caos generale spinge per “riaprire”, come un fiume in piena che rompe gli argini.
Generalmente conosciamo due tipi di paura, quella “istintiva”, innescata direttamente dall’elemento minaccioso, e quella più “fredda”, dettata dall’esercizio della ragione.
Mancanza, insoddisfazione e desiderio d’altro, anche quando non sono coscientemente percepiti, sono sempre presenti nella dinamica psichica di chi tradisce.
Il così detto “mal d’amore” (sperimentato nel presente o nel passato) in quasi tutte le psicoterapie ad un certo punto va a costituire una materia di indagine privilegiata, sia per gli arrovellamenti e i tormenti a cui dà origine, che per la possibilità di identificare i fantasmi inconsci che insidiosamente mettono in scacco nelle relazioni e più in generale nella vita.
Il termine “madre” nell’immaginario collettivo rimanda immediatamente al tema dell’amore e della cura, dunque a qualcosa di incontestabilmente positivo.
La psicoterapia da remoto può riprodurre fedelmente quella vis a vis, sia nella dinamica che negli effetti.
Il termine rispetto viene dal latino e significa letteralmente “guardare indietro”. Il verbo “respicere” sembra alludere a qualcosa di più profondo di una semplice osservanza di una regola.
“Sono sempre stato un bighellone” mi ha detto recentemente un paziente con un certo tono di auto rimprovero durante uno dei primi incontri.
Male oscuro, Aiuto psicoterapeutico , Guarire dai sintomi, Oscillazioni del tono dell'umore
Non di rado accade di accogliere in terapia persone provenienti da percorsi psicoterapeutici recentissimi, interrotti per varie ragioni.
I social network sono nati, almeno apparentemente, con uno scopo virtuoso: mettere in connessione sconosciuti che altrimenti non avrebbero nessun’altra opportunità di conoscersi, permettendo scambi di informazioni ed idee in tempo reale.
La rabbia, contenuta entro certi limiti e incanalata, diretta verso la realizzazione di qualcosa, può essere un buon alleato per la salute psichica.
Dolcezza e animo mite vengono spesso considerate doti negative nella società competitiva in cui viviamo (anche se in questa crisi attuale e generalizzata cominciamo ad avvertire timidi segnali della possibilità che qualcosa possa muoversi in una direzione nuova, una sorta di rinascimento dopo anni oscuri di falsi miti ormai giunti al capolinea).
Il dolore fisico, entro una certa soglia, ha l’effetto di intensificare anziché di diminuire la lucidità mentale degli esseri umani.
La prima metà di agosto è alle spalle; il mese di settembre, come ogni anno, non sembra più così lontano.
Il mare, la montagna o la semplice campagna, se vissuti non come mere evasioni estive, possono rivelarsi molto spesso delle vere e proprie cure rigeneranti per la mente.
Il perdono va distinto dalla riconciliazione, con la quale spesso viene confuso e sovrapposto.
Una delle situazioni che spesso spinge a chiedere aiuto psicoterapeutico è il trovarsi invischiati in relazioni frustranti, fortemente sbilanciate dal punto di vista emotivo, senza tuttavia riuscire a trovare la forza di uscirne.