L'accettazione non passiva
Un lavoro di analisi spinto fino alla sua conclusione "logica" si differenzia sia da un'interruzione della cura che da una psicoterapia.
Un lavoro di analisi spinto fino alla sua conclusione "logica" si differenzia sia da un'interruzione della cura che da una psicoterapia.
La poesia "Cuore che ride" di Charles Bukowski racchiude un insegnamento che per ogni pratica psicoanalitica risulta centrale. Nella sua apparente semplicità essa rende molto bene la differenza fra due atteggiamenti apparentemente simili ma profondamente diversi, la resa e l’accettazione come risposte alle avversità della vita.
In “Non conosciamo mai la nostra altezza” Emily Dickinson condensa in immagini una dinamica psichica ben nota agli psicoanalisti, l’indietreggiare passivamente di fronte alla responsabilità.
La vita di Sabriye Tenberken è un esempio di vita compiuta, realizzata, aperta all’Altro. Una ricchezza raggiunta proprio a partire dall’esperienza del limite piuttosto che dalla sua assenza o negazione.
Nel film “La pazza gioia” di Paolo Virzì troviamo una fine e a tratti poetica rappresentazione in linguaggio cinematografico di un concetto chiave della psicoanalisi.
La nevrosi femminile per eccellenza si chiama "isteria": ripresa e valorizzata grazie alla “talking cure” da Sigmund Freud alla fine dell'Ottocento, essa la ritroviamo in tutte le epoche storiche.
A partire da diverse angolature, D.H. Lawrence analizza in tutti i suoi romanzi e racconti il tema a lui più caro, la confusione dell'uomo e della donna moderni circa la sessualità e il desiderio
Christopher Bollas, notissimo psicoanalista "indipendente" della British Psychoanalytic Society, nel suo "L'ombra dell'oggetto" dedica un intero capitolo a quelli che chiama "usi espressivi" del controtransfert.
"I vostri figli", tratto dall'opera "Il profeta" di Kahlil Gibran, è un brano di enorme valore perché illumina un concetto apparentemente semplice eppure spessissimo contraddetto dall'esperienza.
Antonello Correale, nel suo "Area traumatica e campo istituzionale", sostiene una tesi largamente condivisa dai clinici: il disturbo borderline si associerebbe invariabilmente ad un trauma indotto da un oggetto genitoriale percepito come frustrante, indisponibile e umiliante.
Antonello Correale, nel suo "Area traumatica e campo istituzionale", sostiene una tesi largamente condivisa dai clinici: il disturbo borderline si associerebbe invariabilmente ad un trauma indotto da un oggetto genitoriale percepito come frustrante, indisponibile e umiliante.
La "sessualità femminile", testo di Sigmund Freud degli anni trenta, svela il legame fra quel tempo della vita in cui per entrambi i sessi l'unico oggetto d'amore era la madre e la difficoltà di accesso per la donna ad un' autentica scelta eterosessuale.
L'"infinità finita" di cui ci parla Emily Dickinson ha molti punti di contatto con i concetti di "castrazione" e "inconscio" così come li intende la psicoanalisi.
Il dolore psichico profondo assomiglia ad una notte senza stelle, nessuna luna o nessuna luce interiore si accendono a fare da bussola. Emily Dickinson ritrae così la disperazione: nessuna via di uscita, nessuna visione, perdita pura di qualsiasi riferimento.
Andare a "caccia" di felicità genera perenne insoddisfazione. L'ambita preda sfugge puntualmente ad ogni volontà di cattura, ad ogni moto di appropriazione. I celebri versi di Herman Hesse svelano questa verità.
Nel testo "Il discorso melanconico" Marie Claude Lambotte espone una tesi originale che tenta di disgiungere la melanconia sia dalla psicosi maniaco depressiva (in cui tende ad essere ricondotta dalla psichiatria) che dal lutto (al quale viene accostata per lo più dalla psicoanalisi).
Francoise Dolto, nota specialista in psicoanalisi infantile nonchè allieva di Jacques Lacan, in tutti i suoi scritti sostiene con forza l'importanza cruciale della prima educazione del bambino ai fini del futuro sviluppo della sua personalità.
Eugene Minkowski, medico e studioso appassionato di filosofia, è oggi considerato (assieme all'amico Biswanger) il principale esponente della psichiatria fenomenologica del Novecento.
Alain Badiou, uno dei massimi filosofi viventi, con il suo "La vera vita. Appello alla corruzione dei giovani" ci regala un'originale lettura della condizione giovanile nella contemporaneità.
Frances Tustin (insieme a Donald Meltzer) costituisce ancora oggi il più importante riferimento psicoanalitico nel campo della ricerca e della clinica dell'autismo.
"La terza età" di Simone de Beauvoir è un ricchissimo saggio sulla vecchiaia che, benché redatto negli anni settanta, risulta ancora oggi estremamente attuale per cogliere la complessità di una condizione umana divenuta oggetto di un tabù persistente.
Eugenio Borgna, primario di Psichiatria dell'Ospedale Maggiore di Novara, è stato allievo di uno dei più insigni maestri di fenomenologia in Italia, Enrico Morselli.
In “Che cosa chiede Edipo alla Sfinge”, Elvio Fachinelli interroga con preveggenza il fenomeno della “psicoanalisi della risposta”, intuendone l’ineluttabilità del declino e auspicandosi l’avvento di una “psicoanalisi interrogante”.
Sempre più spesso, come psicologi, negli studi o nelle istituzioni riceviamo domande angosciate di giovani uomini e giovani donne alle prese con sintomi che impediscono loro di proseguire con la consueta determinazione nel proprio percorso di vita, sia esso accademico, artistico, sportivo o lavorativo.