Vita con Lacan
Catherine Millot, saggista e psicoanalista, è stata allieva e poi compagna di Jacques Lacan. È del gennaio 2017 la pubblicazione di un suo breve testo dedicato agli anni trascorsi a fianco dello psicoanalista francese.
Catherine Millot, saggista e psicoanalista, è stata allieva e poi compagna di Jacques Lacan. È del gennaio 2017 la pubblicazione di un suo breve testo dedicato agli anni trascorsi a fianco dello psicoanalista francese.
La patologia dell'adolescenza oggi si posiziona dal lato del conformismo, non è più imparentata con un'autentica ribellione.
La neuro psicoanalisi nasce intorno al 2000 da un tentativo di neuroscienziati e psicoanalisti di andare oltre il dualismo cartesiano che separa rigidamente mente e cervello, al fine di cogliere cosa c'è di comune fra spirito e materia.
La sindrome di Asperger fa parte della categoria dei Disturbi pervasivi dello sviluppo. Essi comportano la compromissione dello sviluppo psichico del bambino per ciò che concerne la socialità, la comunicazione verbale e non verbale e il repertorio di attività e interessi.
Il narcisismo in sé non rappresenta una patologia. Freud ci insegna come un buon investimento di energia libidica sul proprio Io (noto come amor proprio) sia fondamentale ai fini dell'equilibrio psichico.
L'ansia è un affetto che sperimentiamo tutti, chi più frequentemente, chi meno. Essa può manifestarsi sotto forma di attesa angosciosa o di picco improvviso. La sua funzione "ancestrale" è quella di segnalare l'esistenza di eventuali pericoli esterni, che possono minacciare l'Integrità dell'Io.
"Una mente inquieta" è il racconto autobiografico di Kay Redfield Jamison, psicologa americana affetta dalla sindrome maniaco - depressiva (detta altresì disturbo bipolare).È un testo molto interessante, perché coniuga in maniera inedita il racconto dell'esperienza della malattia con le conoscenze scientifiche possedute a riguardo dall'autrice.
Aiuto psicoterapeutico , Disturbo bipolare, Sindrome maniaco depressiva
L'amore nei confronti di un soggetto borderline, non di rado persona sensibile e coinvolgente, è destinato nel tempo ad essere messo a dura prova dalla sua profonda instabilità, frequentemente frutto di esperienze traumatiche infantili. Tre sono le aree della personalità borderline che impattano fortemente nelle relazioni intime: l'oscillazione continua fra idealizzazione e svalutazione di sè e dell'altro, la rabbia e l'impulsività.
Se in psicoanalisi si parla ancora di isteria per definire una certa struttura soggettiva, in psichiatria si preferisce distinguere i sintomi di conversione dalla personalità isterica e dalla personalità istrionica, con l'obiettivo di smarcare il più possibile la diagnosi dal semplice rinvenimento di segni esteriori.
Il disturbo ossessivo compulsivo (DOC, nevrosi ossessiva) è caratterizzato dalla presenza di ossessioni e compulsioni. Le prime sono delle idee fisse e intrusive, che disturbano l'attività di pensiero e impediscono la concentrazione su altro.
Disturbo ossessivo compulsivo, Personalità ossessiva, Nevrosi ossessiva, Idee deliranti, Ideazione paranoide
Spesso si utilizza genericamente il termine ambizione per indicare l'attitudine di un individuo a far emergere la propria individualità in un determinato campo di interesse. Essa si accompagna solitamente al raggiungimento di un riconoscimento da parte dell'ambiente di riferimento, in termini di notorietà, prestigio e valorizzazione economica.
Il disturbo bipolare (sindrome maniaco-depressiva) non è immediatamente riconoscibile dal disturbo borderline di personalità, perché entrambi hanno in comune una serie importante di sintomi. Inoltre, essendo presenti nei due casi sintomi psicotici, si può creare confusione con la schizofrenia.
È opinione comune associare ad uno stato di "normalità" psichica l'adesione alla realtà, intesa come pacifica accettazione dei limiti imposti dall'ambiente esterno sulle nostre pulsioni e aspirazioni. La stessa civiltà infatti si basa su una quota di rinuncia alla soddisfazione delle pulsioni individuali, in virtù di un bene più grande, l'ordine e la stabilità nel reale.
Per la psicoanalisi, al pari di ogni vero e interessante approccio all'umano, ogni soggetto sintomatico resta sempre altro rispetto alla sua malattia. La diagnosi è uno strumento utile, di cui il clinico si avvale per classificare, riconoscere e dunque dare un nome al disagio che affligge una persona.
Aiuto psicoterapeutico , Affrontare il senso di vuoto, Guarire dai sintomi
È semplicistico pensare che la modificazione di un atteggiamento o di un modo d'essere nel mondo sia frutto di un processo razionale di analisi dei propri meccanismi e comportamenti, finalizzato a identificarne l'inadeguatezza.
Con il termine psicoanalista lacaniano indichiamo il professionista che pratica la psicoanalisi ispirandosi all'insegnamento dello psichiatra, psicoanalista (e di fatto filosofo) francese Jacques Lacan (1901-1981), portandone avanti l'eredità tramite un atteggiamento di ricerca e di interrogazione continua a partire dalla clinica incontrata nel qui ed ora del tempo presente.
Lo psicoanalista è qualcuno che è chiamato a "sopravvivere" alla distruttività dei suoi pazienti. È il grande insegnamento di D. W. Winnicott ma anche dello stesso Jacques Lacan. Entrambi si riferiscono alla posizione di fondo di uno psicoanalista nella cura, il suo essere cioè intimamente distaccato dalle dinamiche affettive di amore odio, speculari, immaginarie tipiche delle relazioni duali, e nello stesso tempo autenticamente vivo, presente, sveglio, "francamente amorevole" e "francamente in stato di avversione".
Aiuto psicoterapeutico , Psicoanalisi lacaniana, Guarire dai sintomi
Un'analisi non punta semplicemente a sciogliere i sintomi, va ben al di là di una pura risoluzione sintomatica. Quest'ultima è certamente contemplata, tuttavia non è assicurata a priori, in quanto si verifica come effetto di un lavoro che tocca altre corde e che implica un soggetto attivo, non passivamente in attesa di una soluzione che provenga dall'Altro. La psicoanalisi infatti non aggredisce frontalmente il malessere come un nemico da sopprimere, ma lo interroga, ne accoglie le ragioni, gli dà dignità di esistenza.
Psicoanalisi lacaniana, Guarire dai sintomi, Altro godimento
Soggetti a struttura ossessiva, per lo più di sesso maschile, nutrono un odio inconscio a tratti francamente crudele nei confronti del desiderio. Ma di quale desiderio, quello proprio o altrui? Se consideriamo che il desiderio è sempre desiderio dell'Altro, in gioco abbiamo entrambi. L'Altro infatti, per la psicoanalisi lacaniana, non è solo il luogo delle regole, del codice, del linguaggio, della Legge, ma anche il posto tout court del desiderio.
Funzione e campo della parola e del linguaggio in psicoanalisi è un testo pubblicato negli Scritti che risale al 1953, una sorta di manifesto dell'insegnamento del primo Lacan. Centrale è la messa in valore della parola come riferimento imprescindibile e orientante lo psicoanalista nella sua pratica: la psicoanalisi non ha che un medium: la parola del paziente, unica e irripetibile nello stile.
Ad un terapeuta capita frequentemente di accogliere persone provate da un lutto, spesso toccate da vicino dalla morte per la prima volta. Il senso di continuità delle loro esistenze si interrompe. Là dove era pienezza bruscamente è vuoto, non senso, terra desolata. E questo a più livelli: nel quotidiano, nelle piccole attività di tutti i giorni, nelle relazioni, nell'amore, nel lavoro di sempre
Quando la cura incontra il malessere. Nella mia pratica di psicoanalista incontro quotidianamente persone infelici, stanche, depresse. Il carattere dominante della tristezza si associa poi spesso all'ansia, al panico, ad ossessioni o disturbi somatici. Il quadro è dominato dalla sensazione di non farcela, di non riuscire ad essere all'altezza delle richieste del proprio ambiente di riferimento.
Tutti i clinici lo sanno, la depressione è il sintomo più diffuso e più camaleontico della contemporaneità. Se nessuno può dirsi completamente immune da affetti depressivi, data la natura strutturalmente lesa dell'uomo, è pur vero che oggi essi sembrano accompagnare moltissimi soggetti nel loro quotidiano, alternandosi, anche più volte in un breve lasso di tempo, a transitori momenti di euforia
Eros e Agape sono due modi per dire l'amore. Comunemente vengono contrapposti per indicare da una parte l'amore carnale, dall'altra quello spirituale. Ma è proprio di questo, di una loro avversione reciproca, che si tratta? Eros deriva dall'antica Grecia ed indica l'amore fra uomo e donna, inteso come sentimento di natura sessuale. Si tratta dunque di un amore che scaturisce da una base fisica