È possibile isolare un denominatore comune rispetto alle domande di aiuto che si trova a gestire uno psicologo in una grande città come Milano? Si può cioè ipotizzare una sofferenza psichica legata specificatamente ad un contesto metropolitano?
Se le problematiche individuali sono tutte diverse (ciascuno è portatore di una questione unica e irripetibile proprio perché unica è la sua storia personale), un elemento che quasi invariabilmente connota tutte le situazioni è la solitudine, non tanto intesa come mancanza reale di un partner, di un amico o di una famiglia. Si tratta per lo più di una solitudine che si insinua nelle pieghe del legame con l'Altro, indebolito, reso precario e fragile dall'individualismo che permea il contesto sociale.
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