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La sterilità del lamento

Uno dei nemici più difficili da combattere all’interno di una psicoterapia è il lamento. Quello sterile, quello reiterato, quello fine a se stesso. Per alcuni soggetti lamentarsi sembra l’unica forma di espressione possibile, l’unica modalità di abitare un discorso. Prendere parola si trasforma automaticamente in fare l’elenco di ciò che non va, non é andato nè mai andrà. In una circolarità che non lascia spazio a nient’altro che non sia dell’ordine del vittimismo.

Aiuto psicoterapeutico

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La “patologia” dell’esclusione

Il vissuto di esclusione, quando portato all’eccesso, ha un potere devastante nelle vite di chi lo patisce. In questi casi infatti la banale e comune interrogazione rispetto al proprio valore agli occhi degli altri viene estremizzata, così da diventare la prima preoccupazione rispetto a tutto, scelte, frequentazioni, attività. A discapito dell’espressione autentica di se stessi.

Stadio dello specchio

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Vivere o morire?

Nelle discussioni fra clinici o semplicemente nell’ambito di una riflessione personale sui casi in cura, ci si interroga spesso sul mistero della così detta “pulsione di morte”, termine utilizzato per indicare tutti quegli atteggiamenti autodistruttivi (di grado variabile per pervasività e intensità) che minano la vita di un essere umano, tormentandola, umiliandola, svuotandola di senso.

Male oscuro

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Performance e sintomi di corpo

Sempre più spesso, come psicologi, negli studi o nelle istituzioni riceviamo domande angosciate di giovani uomini e giovani donne alle prese con sintomi che impediscono loro di proseguire con la consueta determinazione nel proprio percorso di vita, sia esso accademico, artistico, sportivo o lavorativo. 

Disagio contemporaneo

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Il gruppo e la sua fondazione

Nel capitolo “La fondazione del piccolo gruppo anoressico-bulimico: identificazione, pulsione e angoscia” tratto da “L’omogeneo e il suo rovescio” Massimo Recalcati ci spiega con la consueta chiarezza il legame tra fondazione di un gruppo e sua efficacia terapeutica.

Psicoanalisi di gruppo

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Claustrofilia

Analisi terminabile e interminabile”: è da questo scritto testamentario di Sigmund  Freud (1937) che  Elvio Fachinelli parte nel suo “Claustrofilia” (1983) per introdurci gradatamente  verso la  sua “trovata”, ovvero l’esistenza della così detta “area claustrofilica”. 

Psicoanalisi lacaniana, Guarire dai sintomi

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Personalità narcisistica e amore

Otto Kernberg nel suo “Relazioni d’amore” si interroga sulle differenze in amore fra la così detta “normalità”e la patologia psichica vera e propria, ricostruendo  alcune dinamiche francamente malate riscontrabili nelle relazioni amorose fra soggetti che soffrono di disturbi di personalità.

Narcisismo patologico

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Due livelli di consapevolezza

 Chi pratica la psicoanalisi conosce bene la differenza fra un lavoro mentale al fondo abbastanza fine a stesso, che ricostruisce su un piano meramente razionale i perché e le dinamiche sottese a certi comportamenti ripetitivi, e un atteggiamento psichico diverso, più evoluto, non strettamente mentale ma potremmo dire etico.

Disagio contemporaneo

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