Calo del desiderio e fattori psicologici
Soprattutto nella mezza età l’eclissi parziale o totale del desiderio sessuale viene sbrigativamente attribuita agli ormoni, agli anni che avanzano, allo stress e alla stanchezza.
Soprattutto nella mezza età l’eclissi parziale o totale del desiderio sessuale viene sbrigativamente attribuita agli ormoni, agli anni che avanzano, allo stress e alla stanchezza.
In psicoterapia si possono presentare situazioni molto delicate, in genere connesse a stati di agitazione e confusione mentale.
La psicoterapia è uno strumento in grado di incrementare la fiducia in se stessi. Un buon percorso psicoterapeutico infatti, anche quando non è specificatamente ricercato per problematiche di insicurezza, aiuta sempre a recuperare un’alleanza più salda con la propria interiorità, a dispetto delle aspettative sociali e delle false convinzioni accumulate negli anni.
La dipendenza affettiva “patologica”, molto difficile da trattare nei confini della psicoterapia, non va confusa con quella “comune”, che si instaura all’interno di tutti i rapporti d’amore continuativi.
Parlare non ha sempre una funzione realmente costruttiva. La parola che funziona in terapia (ma anche nella vita di relazione) bisogna che mostri due caratteristiche imprescindibili, senza le quali si impantana nel semplice sfogo, nell’esibizionismo compiaciuto o peggio ancora nella manipolazione.
In alcune personalità la persistenza nel tempo della sofferenza e dell’inquietudine, nonostante infiniti ragionamenti e tentativi di recupero del benessere perduto, si può attribuire a convinzioni di fondo di natura nichilistica.
Perché gli esseri umani sono sempre un po’ attratti dall’ “ignoto” e persino dal “proibito”?
Il dolore, quando invade la vita, sembra mettere tutto a soqquadro. Le certezze di sempre, se ci sono, mostrano tutta la loro fragilità, facendo sentire nudi, impauriti davanti a qualcosa di oscuro e minaccioso.
Il tempo è un fattore decisivo per la riparazione di una ferita o per la guarigione da una malattia.
Non è rara la lamentazione da parte del genere femminile riguardo ad una supposta “scarsa sensibilità” della controparte maschile.
Molti malesseri psicosomatici hanno un legame con scelte di vita disturbanti l’equilibrio e l’armonia della persona.
Per capire il funzionamento della personalità borderline, personalità burrascosa e oppressa da una rabbia sconfinata, bisogna considerare l’ambiente che lo ha circondato durante l’infanzia.
Al mondo d’oggi la vecchiaia è vista come una condizione deprecabile, talmente orrenda da dover essere “prevenuta” e “combattuta” anzitempo.
Nel corso della vita andare incontro ad un “mental break down” (volgarmente definito esaurimento nervoso) significa sperimentare un doloroso spartiacque fra un “prima” e un “dopo”, che in alcuni casi lascia ferite aperte difficilmente sanabili.
Una cura psicoterapeutica ancora troppo spesso viene vista dagli utenti e dagli stessi operatori che la esercitano come uno strumento in grado di “correggere” o “eliminare” le così dette “storture” caratteriali e comportamentali.
La psicoterapia è richiesta generalmente in un momento della vita in cui la pressione di pensieri e di emozioni tumultuosi impedisce di mettere a fuoco lucidamente cosa si vuole davvero.
È difficile per un terapeuta incontrare direttamente un “dipendente da lavoro”. Coloro che sviluppano una dipendenza infatti sono talmente invischiati con l’oggetto della loro attenzione ossessiva, da non rendersi conto del proprio stato di malessere.
Prima di iniziare un percorso terapeutico (o durante le sue prime fasi) non è raro che le persone si pongano delle domande rispetto al tema del cambiamento.
Interpretazione in terapia non significa soltanto restituzione (tramite la parola dell’analista) dei motivi inconsci sottesi ad azioni sintomatiche, a ripetizioni di schemi relazionali sconfortanti o a pensieri e affetti deprimenti.
Perché una psicoterapia funzioni bisogna che il terapeuta sia “realmente” e genuinamente un alleato del suo paziente.
L’attaccamento al passato e il timore del futuro sono due fattori strettamente legati, che limitano in maniera importante le potenzialità espressive ed il livello di soddisfazione interiore delle persone.
“Tre caratteri” di Cristopher Bollas si apre con una raccolta di riflessioni sul carattere narcisista (a cui seguono altre sulla patologia borderline e maniaco depressiva).
L’emancipazione dalle figure genitoriali non è un processo scontato, che coincide unicamente con l’uscita di casa, l’indipendenza economica, la convivenza con un partner o la nascita dei figli.
“Azione” è una parola molto apprezzata e carica di valenze positive nel contesto culturale in cui viviamo.