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Stefano

Stefano ormai è adulto ma durante l’infanzia ha sempre ricevuto percosse dal padre. Oggi vomita. È il suo modo per allontanare da sé l’invadenza della violenza subita.

Tiziana

Tiziana ha una madre sempre presente, le dimostra il suo amore dandole delle cose, molto spesso cibo. Il padre in questo scenario non c’è. La scelta per l’anoressia per lei ha il valore di una separazione sofferta dalle richieste pressanti dell’altro.

Laura

Laura, nella prima metà della sua vita, ha subito delle violenze in famiglia. Non mangiare l’aiuta a prendere le distanze dal trauma, le fa sentire di non dover dipendere da nessuno. Le dà un’identità solida, su cui contare.

Lucilla

Lucilla è ossessionata dal peso e il vomito è un modo per liberarsi, depurarsi dal godimento del cibo. Cercare di tenerlo a distanza significa tentare di mantenere il controllo sulla vita e la sua imperfezione. Ha sempre cercato di essere una brava bambina ubbidiente, seria, scrupolosa. Ma non bastava mai!

Marina

Marina soffre di anoressia – bulimia dall’età di sedici anni. La madre è molto concentrata sul proprio aspetto fisico e la propria femminilità, mentre il padre è preso dal suo lavoro. L’anoressia si struttura come una domanda d’amore, di riconoscimento. Sembra dire: non mi vedi che sto scomparendo?