Angoscia e desiderio
Angoscia e desiderio vanno quasi sempre a braccetto, soprattutto quando il desiderio è forte e ben radicato nel profondo del nostro essere.
Angoscia e desiderio vanno quasi sempre a braccetto, soprattutto quando il desiderio è forte e ben radicato nel profondo del nostro essere.
Ansia e attacchi di panico differiscono per molti aspetti: nell'ansia si tratta di una manifestazione dell'inconscio, mentre gli attacchi di panico costituiscono un crollo violento e improvviso delle difese psichiche.
Non esiste depressione clinica che non abbia l'ansia come componente significativa ci insegna Eugenio Borgna nel suo "Le figure dell'ansia".
Per gli psicoanalisti è un fatto assodato, certi tipi di ansia patologica (non solo l’ansia da prestazione, ovvero quella legata strettamente alle situazioni sessuali) sono molto frequentemente dei correlati o di una sessualità nel presente non del tutto appagante e gioiosa, o di antichi conflitti ancora non pienamente risolti che implicano comunque la sessualità.
L’ansia, nonostante sia una condizione che tutti noi riconosciamo al volo quando ci siamo dentro, si manifesta in mille modi e con mille motivazioni diverse.
L'ansia è un affetto che sperimentiamo tutti, chi più frequentemente, chi meno. Essa può manifestarsi sotto forma di attesa angosciosa o di picco improvviso. La sua funzione "ancestrale" è quella di segnalare l'esistenza di eventuali pericoli esterni, che possono minacciare l'Integrità dell'Io.
Per alcuni è la notte il momento in cui un certo malessere psichico si fa sentire.
L’invidia è il sentimento distruttivo per eccellenza. Parente dell’odio, non coincide completamente con esso, rappresentandone il volto peggiore, il lato più oscuro e più prossimo alla morte.
Gli attacchi di panico non costituiscono una sintomatologia fissa e stabile nel tempo, però se trascurati nel corso dei mesi possono limitare pesantemente l’autonomia personale, con conseguenze importanti anche sul piano psicologico
In questi anni di pandemia stiamo assistendo ad un’esacerbazione di molti disagi psicologici. Lo spettro della malattia, la precarietà lavorativa, la tenuta traballante del sistema sanitario e sociale, la chiusura fra le quattro mura, la solitudine, l’aspettativa di un pieno ritorno alla normalità ciclicamente frustrata concorrono al mantenimento di stati depressivi e ansiosi (senza parlare delle ben note reazioni maniacali di negazione della realtà).
Il delirio in cui possono transitoriamente scivolare i nevrotici isterici va distinto da quello tipico delle affezioni psicotiche.
La psicoanalisi offre una spiegazione convincente del perché le crisi di panico emergano frequentemente proprio dopo una rottura sentimentale o la perdita di un legamesignificativo.
La musica ha un indubbio potere terapeutico, soprattutto per ciò che riguarda le problematiche legate allo stress, all’ansia e a certe forme depressive.
In genere si pensa che le persone si dividano fra impulsive e riflessive, le prime predisposte a decisioni “di pancia”, rapide e magari rischiose, le seconde inclini all’analisi e dunque soggette alla procrastinazione.
Quando si parla di ansia si hanno in mente i sintomi classici: tachicardia, tremori, sensazione generale di inadeguatezza, offuscamento mentale, pensieri ossessivi.
La principale causa di sofferenza e di distruttività nelle relazioni d’amore (fra partner ma anche fra genitori e figli o fra semplici amici) è la non accoglienza piena dell’altro per quello che è.
Molte persone si avvicinano alla psicoterapia spinte da un’urgenza, da un malessere che sta prendendo pericolosamente il sopravvento.
La resa di fronte alle difficoltà è la porta di ingresso principale al malessere psichico. Senza parlare dei cali del tono dell’umore quando all’orizzonte non c’è nessuna nuvola, quando tutto è fin troppo perfetto e sereno.
Capita frequentemente che chi soffre di ansia forte arrivi in terapia chiedendo convulsamente una soluzione per lasciarsi alle spalle la morsa dell’angoscia.
La paura è spesso definita come un’emozione “primitiva”, legata strettamente alla conservazione della vita. Lo stato di allerta che induce affina la percezione del pericolo e tutto il sistema nervoso si attiva per rispondere prontamente agli stimoli.