Il disturbo ossessivo-compulsivo costituisce una problematica di natura ansiosa che colpisce l’attività di pensiero, turbata dall’irruzione involontaria di rappresentazioni e idee di carattere negativo o catastrofico.
Nel “La freccia ferma” troviamo l’interessante capitolo “Un mondo dentro l’altro”, in cui Fachinelli tenta di ricostruire l’eziologia della nevrosi ossessiva, ancorandola ad una “rete interpersonale di rapporti e desideri” e distanziandosi dunque dalla causalità pulsionale/organica freudiana.
“Poi” , “ora è impossibile”, “lo farò domani” sono espressioni tipiche del “temporeggiatore”, ovvero di colui che utilizza la procrastinazione come modalità per (non) affrontare un conflitto. Messo alle strette rispetto ad un atto che potrebbe essere risolutivo di una qualche impasse, egli opta per non fare nulla, crogiolandosi nel mondo del possibile.
Il disturbo ossessivo compulsivo (DOC, nevrosi ossessiva) è caratterizzato dalla presenza di ossessioni e compulsioni. Le prime sono delle idee fisse e intrusive, che disturbano l'attività di pensiero e impediscono la concentrazione su altro.
I pazienti che patiscono di nevrosi ossessiva generalmente chiedono aiuto solo quando parte del controllo che esercitano in maniera ferrea nelle loro vite ad un certo punto salta o viene pesantemente minacciato da qualcosa, da un evento, da un incontro.