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Sacco nero

Giace immobile in strada,

appena fuori dall’elegante palazzo,

sacco nero di immondizia,

oggetti che non servono più,

un tempo splendenti,

precipitati nella solitudine assoluta

dell’abbandono che pietrifica.

 

Puro scarto senza senso,

da due giorni sta lì

inerte, un po’ sbilenco,

il profilo arruffato, soffuso di grazia,

fascino struggente di melanconico.

 

Lo incrocio sulla via,

lo guardo, lo schivo, lo riguardo,

ne assorbo il muto richiamo,

il grido silenzioso

di chi non ha più voce per domandare

e attende quieto la fine.

 

Sibilla Ulivi