Adolescenza
Sfide, crisi e crescita personale. Aiutare con la psicoterapia il percorso verso l'autonomia
Durante l'adolescenza ci si può sentire confusi, arrabbiati, sopraffatti da vissuti di solitudine e di inadeguatezza. Non si è più dei bambini ma nemmeno degli adulti, il corpo e la mente si stanno trasformando. Si avverte la necessità di trovare se stessi, indipendentemente dalle definizioni e dalle aspettative dei genitori.
La spinta a contraddire è forte, così come lo è la tendenza a comportarsi in maniera contraria rispetto agli atteggiamenti assorbiti durante l’infanzia. Può comparire perfino un certo gusto per la provocazione: esasperare il genitore con continue sfide e attacchi serve da test per misurarne la tenuta psicologica e da incentivo per trovare nuovi modelli di riferimento. L'adolescente infatti ha bisogno di rispecchiamenti di parti di sè che stanno venendo alla luce e che la famiglia non sempre è pronta ad accogliere.
Anche la visione del mondo tipica dell'ambiente familiare viene messa in discussione, portando all' idealizzazione di persone e situazioni esterne alla famiglia. Le delusioni possono essere brucianti, ma queste esplorazioni per l'adolescente costituiscono occasioni importanti di crescita e di conoscenza del mondo. Tipicamente l'adolescenza è l'età in cui avvengono incontri significativi destinati a durare nella memoria, come quelli con un professore, un amico speciale o un gruppo di amici. Essi contribuiscono al processo di formazione del carattere e della personalità, e danno impulso allo sviluppo dell'affettività.
La separazione dal contesto familiare, salvo rari casi, non è da intendersi come una separazione reale e un rifiuto totale dei valori trasmessi durante l'infanzia. Essa rappresenta piuttosto una separazione simbolica, ovvero un processo psicologico di maturazione, essenziale per diventare indipendenti, imparare a fare a meno dell’approvazione degli altri e iniziare a vivere in armonia con gusti e desideri unici.
Questo passaggio dall’infanzia alla giovinezza, che può durare un tempo variabile da individuo a individuo, comporta sofferenza, tristezza, solitudine e talvolta persino stati di vera e propria depressione, come raccontato in molti libri e film.
Ad esempio il recente film The Son ( "The son: la depressione adolescenziale") mette in scena molto bene la depressione adolescenziale, esplorandone i legami con l'inadeguatezza del contesto familiare e la difficoltà di emancipazione dai traumi irrisolti dell'infanzia.
Stati angosciosi o depressivi (come approfondito in depressione e adolescenza), sono infatti molto frequenti in questa fase della vita, proprio perché l’adolescente è internamente spinto a distaccarsi dalla condizione di sicurezza inconsapevole e fiduciosa della relazione infantile con il genitore. Egli sperimenta la solitudine dello stare al mondo: ci vuole molta forza per adattarsi ad ambienti e gruppi costituiti da persone diversissime e non sempre amorevoli. E le strategie per fronteggiare le difficoltà senza il ricorso ad una spalla rassicurante non sempre sono immediate.
Inoltre la sessualità irrompe nel corpo e avvia la possibilità dell' amore e dello scambio con l’altro sesso. Le alternanze di umori, di gioie, euforie e dolori sono inevitabili e spesso tempestose: incomprensioni, rifiuti, abbandoni, rotture e nuovi legami sono vissuti con grande passione ma possono anche far perdere tranquillità e stabilità emotiva.