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Disturbi sessuali

I disturbi sessuali più diffusi, quali l’impotenza e l’eiaculazione precoce sul lato maschile e la frigidità e vaginismo su quello femminile, sono considerati dalla psicoanalisi come sintomi che spesso accompagnano le più comuni affezioni nevrotiche che prediligono rispettivamente l’uomo e la donna: la nevrosi ossessiva e l’isteria. Tuttavia non basta la loro semplice presenza per formulare una diagnosi di nevrosi. A volte possono essere indicativi di problematiche di altra natura, una psicosi o una perversione.

In ogni caso l’approccio psicoanalitico legge le problematiche di natura sessuale come espressioni dell’inconscio del soggetto che ne soffre. Esse infatti hanno luogo al di là della volontà di chi ne fa esperienza e sono spesso refrattarie agli sforzi e alle tecniche per forzare un comportamento sessuale ritenuto “normale”.

I sintomi sessuali, se sono di origine psichica, non comportano alcuna alterazione fisica dell’organo in questione (dell’apparato sessuale maschile o femminile) ma al contrario esprimono un disagio che ha radici profonde e personali, che variano sempre da individuo a individuo.

Quando lo psicoterapeuta analiticamente orientato si trova a trattare un disturbo sessuale si chiede che cosa possa significare per chi ne soffre o per il suo partner. Valuta quindi la storia del soggetto e la sua particolarità in modo da isolare progressivamente la verità rimossa che il sintomo sessuale racchiude.

Non esiste una motivazione universale e adatta per tutti alla base di una problematica nella sfera sessuale. Ciascuno può trovare la sua attraverso un percorso di analisi che va ad abbracciare la complessa trama del proprio sviluppo psicosessuale. Intreccio di divieti, tabù, inibizioni, fissazioni, curiosità, sperimentazioni, delusioni, ricordi indimenticabili che si articolano per ciascuno secondo schemi mai fissi.

Va infine ricordato come nella sessualità umana non si possa mai parlare di “normalità” o di “anormalità”, proprio perché essa si esprime secondo modalità varie e dipendenti dai gusti e dagli orientamenti della persona che la vive.

Articoli sulle relazioni di coppia

L’uomo narcisista e l’amore

A tutte le donne è capitato nel corso della loro vita di imbattersi in un uomo narcisista. Non a tutte è però successo di innamorarsene. Di solito la donna che cade preda di questa tipologia di uomo non se ne innamora una volta soltanto nella vita. Tende fatalmente a ripetere la scelta, sulla scia di un fantasma paterno molto ingombrante.

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La donna narcisista in amore

Generalmente si tende ad associare la personalità narcisistica al sesso maschile, più che altro sulla base dei racconti delle molte donne che lamentano la freddezza e l'incostanza in amore dei loro partner. L'apparente maggiore frequenza di tratti narcisistici negli uomini si spiega proprio a partire dalla maggiore disponibilità del sesso femminile nel raccontare e denunciare le sofferenze patite all'interno delle relazioni di coppia.

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Amore borderline

L'amore nei confronti di un soggetto borderline, non di rado persona sensibile e coinvolgente, è destinato nel tempo ad essere messo a dura prova dalla sua profonda instabilità, frequentemente frutto di esperienze traumatiche infantili. Tre sono le aree della personalità borderline che impattano fortemente nelle relazioni intime: l'oscillazione continua fra idealizzazione e svalutazione di sè e dell'altro, la rabbia e l'impulsività.

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L'uomo narcisista: il circuito infernale del desiderio

Jacques Alain Miller, erede del pensiero di Jacques Lacan, parla di "circuito infernale del desiderio ossessivo" per descrivere il fenomeno di azzeramento del desiderio sistematicamente operato da uomini così detti "ossessivi" (in gergo meno specialistico diremmo "narcisi" ) all'interno dei loro rapporti amorosi.

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Stima e amore

Quando amiamo profondamente qualcuno lo ammiriamo. Il che non vuol dire che ogni volta che aprezziamo una persona di conseguenza la amiamo. Si parla di amore infatti quando l'ammirazione si fonde con un'attrazione su un piano anche fisico. In ogni caso non esiste alcun amore che non comporti pure sentimenti di intensa stima.Che significa stimare l'oggetto del nostro amore?

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Quando il rifiuto è una domanda d’amore

Il rifiuto, anche quello più ostinato, freddo o rancoroso spessissimo nasconde una domanda disperata d’amore e una profonda paura d'amare. Chi utilizza tale modalità all’interno dei rapporti amorosi ne è come soverchiato, sa che non porterà nulla di buono eppure non ne può fare a meno.

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Il rapporto sessuale e l’amore secondo Lacan

Lacan diceva che il rapporto sessuale non esiste. Non è cioè mai possibile fare Uno con l’Altro attraverso la sessualità. L’uomo e la donna conservano infatti una loro diversità incolmabile, pur nel rapporto sessuale. Che dunque, a rigore, rapporto non è.

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Amare è dare all'altro ciò che non si ha

L'aforisma lacaniano "amare è dare ciò che non si ha" coglie un aspetto fondamentale dell'amore, la generosità. Amare è dare, donare all'altro. Ma che cosa offriamo? Qualcosa che possediamo?  Regali, cibo, cure? Lacan è preciso, dice: dare " ciò che non si ha". E qual è questo bene intangibile che non possediamo ma che nello stesso tempo possiamo mettere a disposizione dell'altro? Semplicemente la nostra presenza, l'esserci in quanto mancanti dell'altro. Allora doniamo la nostra mancanza, il fatto stesso di non essere completi senza l'altro, di non poter vivere senza di lui.

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Eros e Agape: contrapposizione o complementarietà?

Eros e Agape sono due modi per dire l'amore. Comunemente vengono contrapposti per indicare da una parte l'amore carnale, dall'altra quello spirituale. Ma è proprio di questo, di una loro avversione reciproca, che si tratta? Eros deriva dall'antica Grecia ed indica l'amore fra uomo e donna, inteso come sentimento di natura sessuale. Si tratta dunque di un amore che scaturisce da una base fisica

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Masochismo femminile e amore

Cosa spinge alcune donne a ricercare nella vita sempre le stesse tipologie di uomini che fanno soffrire? Perché sono irresistibilmente attratte dal tormento in una relazione? E perché solo nel dolore riescono a sentirsi vive, ad avere cioè il senso non tanto di essere amate ma di amare?

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Masochismo e amore

Nella mia pratica clinica mi accade frequentemente di ascoltare persone, anche di notevole intelligenza e spessore, invischiate in relazioni distruttive per il proprio equilibrio ed autostima. Queste sono portate ad accettare e portare il peso di rapporti all'insegna della sofferenza. Non solo, spesso accade che proprio i legami più sofferti siano quelli considerati più intensi dal punto di vista emotivo, come se da un certo punto in poi non fossero solo subiti ma attivamente ricercati per una sorta di oscuro piacere ricavato dal tormento.

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Tre tratti tipici dell'isteria

L' isteria, disturbo diffuso ai tempi di Freud e fino a qualche tempo fa presente come categoria a se stante all'interno dei manuali diagnostico statistici dei disturbi mentali, oggi non è affatto sparita, anche se assume delle sembianze un po' diverse rispetto all'epoca del padre della psicoanalisi.

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