L’uomo narcisista e l’amore
A tutte le donne è capitato nel corso della loro vita di imbattersi in un uomo narcisista. Non a tutte è però successo di innamorarsene. Di solito la donna che cade preda di questa tipologia di uomo non se ne innamora una volta soltanto nella vita. Tende fatalmente a ripetere la scelta, sulla scia di un fantasma paterno molto ingombrante.
A meno che, attraverso l’analisi o un percorso di elaborazione personale, non giunga a cogliere le ragioni profonde che la guidano nei suoi sfortunati incontri.
Ora, invece che addentrarci nelle motivazioni che spingono le donne ad accompagnarsi a uomini che le fanno soffrire (cosa che analizzeremo in un prossimo articolo), cerchiamo di approfondire chi è l’uomo narcisista e come si comporta in amore, in modo da tracciarne una sorta di identikit.
Identikit dell'uomo narcisista
Prendiamo la definizione che troviamo all’interno del DSM (Manuale Diagnostico Statistico sui disturbi mentali) che, è bene specificare, non riguarda unicamente il genere maschile ma coinvolge anche quello femminile (si veda la donna narcisista in amore).
Emergono sostanzialmente due tratti tipici: la grandiosità e la mancanza di empatia. Da una parte il narciso si ritiene speciale, importante, unico, superiore agli altri. Nutre fantasie di successo, potere, bellezza, fascino e amore ideale e si aspetta di essere ammirato da tutti. Dall’altra, essendo preso in maniera così esclusiva da se stesso, è incapace di mettersi nei panni degli altri, di sentirne e riconoscerne sentimenti e bisogni. Può dunque risultare arrogante e invidioso, pensare che tutto gli sia dovuto e manipolare gli altri per raggiungere i suoi scopi.
Il ritratto che viene fuori da questa descrizione, se per un verso coglie con precisione i punti salienti della personalità, ci presenta un soggetto da cui ogni donna vorrebbe stare alla larga, sostanzialmente antipatico e sgradevole. Cosa contraddetta invece dall’esperienza comune, che rivela invece il narcisista come un uomo affascinante, intelligente, brillante, dotato di un’istintiva capacità di corteggiare le donne. In effetti questi si sa presentare in maniera accattivante e solo grazie ad una conoscenza più approfondita emergono i suoi lati in ombra, che ne ribaltano completamente l’immagine. Di solito è proprio attraverso l’esperienza della relazione d’amore che ne diventa possibile avere una visione a trecentosessanta gradi.
Come si comporta il narcisista in amore
Com’è allora il narcisista in amore? Di solito i primi periodi di una relazione sono all’insegna di una passionalità e di un’intesa a dir poco magiche. Si mostra dolce, tenero, attento, premuroso, innamoratissimo. Tuttavia in questa prima fase di innamoramento, da distinguersi da quella dell’amore, non vede realmente la donna che ha davanti perché tende a idealizzarla. Mano a mano che la relazione procede e si fa più profonda, inizia a diventare via via sempre più scostante e “volatile”. Questo perché i così detti “difetti” dell’altra persona cominciano a venire a galla, squarciando il ritratto idealizzante degli inizi.
L’incapacità di confrontarsi con l’altro per quello che è, limiti inclusi, è connessa alla grandiosità di cui si parla nel DSM. Il narcisista è sempre alla ricerca del “meglio del meglio”, lo fa con se stesso e pure con gli altri. Per questo non riesce a passare dallo stato dell’innamoramento, della novità, dell’adrenalina a quello dell’amore. Amare profondamente l’altro, avere con lui una vera intimità, è possibile solo nel momento in cui lo si vuole e lo si desidera accanto per quello che è, pacchetto completo.
Origini dell'incapacità di amare del narcisista
Perché il narcisista non riesce ad amare? Da dove viene questa spinta alla grandiosità? Spesso è stato un bambino amato, viziato, idealizzato. Dunque sì, i genitori gli volevano bene, ma non per quello che era, compresi i suoi naturali e legittimi limiti. Veniva amato per quello che loro volevano fosse, come se cercassero in lui una sorta di riscatto rispetto alle loro ambizioni frustrate. Doveva dunque essere il più bravo, il più intelligente, il “più” per avere il senso di valere agli occhi dell’Altro. Ecco perché amare l’altro per quello che è gli risulta un compito impossibile. Ed ecco anche perché, nonostante sembri avere una buona autostima, in fondo non sia mai convinto di essere realmente amabile e dunque abbia continuamente bisogno di ricevere input di approvazione da parte degli altri.
Un altro motivo per cui il narcisista scappa dall’intimità, oltre alla sua superomistica non sopportazione del limite e del difetto dell’altro, è legato alla sua difficoltà nell’entrare in empatia con i suoi bisogni e sentimenti (la seconda caratteristica messa in luce nel DSM) .
Nel confronto con la domanda d’amore della partner, questo tipo d’uomo si angoscia. <<Faccio tutto quello che vuoi ma non mi chiedere niente>> sembra essere il ritornello che implacabilmente ripropone alle sue donne. Come se la domanda di amore, di comprensione e di condivisione della compagna costituisse un pericolo, una minaccia, una crepa rispetto alla sua identità, basata su un’idea di compattezza ed autosufficienza.
Rispondere al desiderio dell’altro e desiderare profondamente l’altro potrebbero far venire alla luce antichi bisogni di dipendenza scacciati dalla coscienza, potrebbe in un una parola far sentire persi, spaesati, come un viaggiatore che si trova in un paese straniero senza conoscerne la lingua.
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