La sensibilità maschile
Non è rara la lamentazione da parte del genere femminile riguardo ad una supposta “scarsa sensibilità” della controparte maschile.
Gli uomini spesso sono etichettati come egoisti ed emotivamente freddi, a fronte di comportamenti giudicati come scarsamente empatici e responsivi verso le attese femminili.
Atteggiamenti maschili “deludenti”
Dimenticarsi di chiamare, di rispondere ai messaggi, elusività e distrazione quando si parla di argomenti intimi o che riguardano stati d’animo sono atteggiamenti frequentemente criticati dalle partner.
Ma non è solo la disattenzione maschile verso i bisogni di rispecchiamento e di fusione emotiva tipici del femminile a ingenerare delusione. I compagni vengono denigrati da molte anche per la mancanza della capacità di “stupire” con iniziative fuori dall’ordinario. La predilezione tipicamente maschile per la vita comoda e prevedibile è vista come pigrizia e passività, in ogni caso segno di disinteresse e di piattume emotivo.
Inoltre agli uomini viene rimproverata una difficoltà ad ascoltare e a prendersi cura nel modo giusto; l’uomo è pronto a rispondere a domande esplicite, ad accontentare le richieste ben verbalizzate “facendo” delle cose, mentre l’attesa è che lui intuisca prontamente altro basandosi sui sottili segnali di lei.
Dunque la refrattarietà a parlare di emozioni, la riluttanza a vivere esperienze emotivamente intense e la sordità nei confronti di certe sottigliezze fa tacciare di insensibilità e di egoismo il genere maschile.
Esistono donne che soffrono davvero per tali “carenze”, o che diventano aggressive e insoddisfatte. Per alcune addirittura queste insufficienze giustificano atteggiamenti vessatori e rivendicativi fino alla rottura del legame.
Ma siamo sicuri che la sensibilità e generosità di un uomo si pesino così? Certe caratteristiche della psiche che rendono l’uomo diverso dalla donna ne fanno necessariamente un essere privo di gentilezza e di sostanza?
È vero, gli uomini si scordano di mandare il messaggio, di avvisare per tempo, non danno peso a come lei può “sentirsi”a fronte di ritardi o silenzi . Gli uomini non sanno stupire, fanno dei regali poco azzeccati, non sono propositivi, amano la routine e se vuoi una cosa la devi chiedere a chiare lettere.
Ma questo significa sempre e comunque distanza emotiva? O peggio aridità di cuore e mancanza di senso poetico?
In alcuni casi la distrazione è voluta, ma in questo sono molto brave anche le donne. L’uomo dimentica certe attenzioni per il semplice fatto che…è distratto, la sua attenzione in campo amoroso non si sofferma sui dettagli così come accade costitutivamente alla donna. La fase iniziale dell’innamoramento può migliorare certe capacità di sintonizzazione con le attese dell’altro, ma nell’amore stabile esse si affievoliscono, e non necessariamente perché lui dà lei per scontata.
L’uomo tende a sedersi sì, ma questo perché nella sua mentalità si può amare profondamente anche restando temporaneamente “disconnessi”. Il mito della compenetrazione reciproca in ogni istante è tutto femminile, ed è appunto un mito.
I miti e le distorsioni del femminile
Il bisogno di immedesimazione reciproca permanente infatti non è una distorsione tipica della femminilità, legata al tema della cura per l’altro portata all’eccesso?
Troppa cura implica infatti troppa aspettativa, troppa simbiosi, troppa brama di conferma. Non si torna così nel cerchio dell’egoismo del “troppo amore”? In uno spazio angusto e asfissiante in cui le differenze devono sparire?
Sia il sesso maschile che quello femminile cadono in eccessi dati dalle loro inclinazioni naturali e culturalmente indotte.
Purtroppo l’educazione sentimentale femminile è ancora carente, affidata a madri che odiano i mariti o a film e romanzi che propongono dei modelli di storie d’amore idealizzati e irrealistici (spesso ideati e scritti proprio da donne).
Quante donne possono dirsi esenti dall’essere state “rovinate” da “Orgoglio e pregiudizio”? Lui burbero e distaccato che poi finisce per esibire una sensibilità squisitamente femminile…
La sensibilità femminile si manifesta nella sua concretezza in modo diverso da quella di un uomo. Ma quando c’è la sensibilità non ha sesso, è indipendente dai modi con cui si palesa. Non è una cosa zuccherosa, fatta di moine, di telepatia e galanteria.
Essa al fondo è capacità di sentire, è cuore caldo e tenero, è rispetto dell’altro (non di codici comportamentali). E non consiste nemmeno nella cura, che fra l’altro può celare una forma di egoismo, di aspettativa e di ricatto emotivo.
Un uomo sensibile non lo fa vedere con sviolinate, discorsi smielati, regali luccicanti e vacanze da sogno.
Anzi, la presenza di tutte queste cose dovrebbe far sorgere dei dubbi. Far pensare a una carenza di autenticità, a una volontà di conquista più che di dedizione amorosa.
Esistono uomini raffinatissimi nell’arte della conquista e poi aridi come pietre, ed altri che nella loro semplicità, limiti e goffaggini hanno un cuore enorme.
Gli uomini vengono educati al pudore dei sentimenti e a nascondere le vulnerabilità. È facile che la sensibilità più fine venga nascosta accuratamente da modi rustici o sfuggenti.
Quindi sempre meglio affidarsi all’istinto e non cadere nella trappola del vagheggiamento del perfetto principe azzurro, loquace ma misterioso al punto giusto, galante ma non servile, stabile ma avventuriero, romantico ma al tempo stesso rude ecc…ecc…
Se i suoi occhi sono accesi ve ne accorgerete, così come capirete il suo animo gentile dal suo sorriso dolce e non artefatto. Se è disposto ad aiutarvi facendo delle cose anziché disquisendo di psicoanalisi è un buon segno in realtà!
E se non ha iniziativa ma gradisce la vostra intraprendenza provate a leggere anche questo come un buon segno: vi mette al centro, vi vuole veramente bene.
Novantanove su cento il vostro uomo è una persona sensibile. Deponete le armi, scendete dal piedistallo e sporcatevi le mani con la conoscenza vera! Sarà un viaggio interessante nel mondo delle differenze.