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Relazioni d’amore e vita di coppia: come affrontare le crisi sentimentali

Le relazioni d’amore, anche quando nascono e si sviluppano a partire da forti sentimenti reciproci, molto raramente sono esenti da problematiche che ne minano la stabilità.

Più le basi su cui poggia un rapporto sono fragili, maggiore è la probabilità che la coppia “scoppi”, andando incontro a crisi profonde ed estremamente dolorose.

Ma cosa significa innanzitutto essere una coppia?

La nascita della coppia

Generalmente l’innamoramento fra due persone porta senza sforzi o accordi particolari a costituire una diade esclusiva.

Il desiderio e il piacere di stare insieme spingono a trascorrere molto tempo in compagnia dell’altro, determinando un attaccamento emotivo e mentale che finisce per distinguere il partner come persona unica e speciale.

L’infatuazione e le emozioni sono travolgenti e la connessione emotiva molto forte, così che le persone non sono mai totalmente lucide nel vedere l’altro per quello che è realmente.

L’evoluzione del legame in qualcosa di durevole avviene gradualmente. Con la progressione della conoscenza, che include anche gli aspetti meno ideali dell’altro, si capisce che questi è comunque insostituibile.

Subentra allora la scelta consapevole di addentrarsi in un percorso di vita che comporterà condivisione e aiuto reciproco nei momenti di difficoltà (la così detta buona e cattiva sorte).

Il presupposto su cui si basa tutto ciò è la parità fra i due soggetti coinvolti, ovvero il rispetto reciproco e la volontà di spendersi entrambi per l’altro al di fuori di ruoli rigidi (del tipo salvatore-vittima, papà-bambina ecc…).

Il cammino non sarà esente da difficoltà, che comunque verranno affrontate grazie alla consapevolezza della reciproca compatibilità, vagliata e sperimentata durante la frequentazione.

Anche la coppia più solida dunque va incontro a difficoltà, che vanno tuttavia distinte dalle problematiche che emergono come conseguenza inevitabile della fragilità di coppia presente fin dalla sua costituzione.

Quali sono allora le differenze fra le difficoltà della ”coppia fragile” e quelle della “coppia solida”?

Fragilità della coppia e problemi sentimentali

Come si dice in gergo, i nodi prima o poi vengono al pettine. Se la costituzione della coppia avviene a partire non dal desiderio dell’altro ma dal bisogno del suo supporto a senso unico (che a sua volta affonda le radici in un passato irrisolto), gli eventi della vita o il semplice scorrere del tempo mettono molto facilmente sotto scacco.

Un elemento di fragilità riguarda il nodo della sessualità: esistono amori che si sviluppano fin dall’inizio a partire da una passionalità tiepida e dalla predominanza del fattore tenerezza.

L’ incompetenza in materia sessuale espone nel corso del tempo a tradimenti e frustrazioni. La coppia così va in frantumi, a meno che la sessualità e l’intimità non vengano riscoperte.

Non di rado il tradimento sblocca la passionalità che era rimasta congelata per ragioni educative o per mancanza di conoscenza di se stessi in ambito sessuale.

Tuttavia l’evento traumatico del tradimento non si limita ai casi di iniziale scarsa intesa sessuale, ma può essere legato anche alla personalità di uno dei due partner, bisognosa di avventure, di sensazioni forti o di continue conferme.

E qui si arriva a un secondo motivo di fragilità della coppia, legato alla scarsa conoscenza della complessità della personalità di se stessi e dell’altro.

Perché impegnarsi in un rapporto esclusivo quando si sa di non esserne  pronti su un piano emotivo e psicologico?

Una quota di rinuncia infatti si lega al concetto di coppia, ma essa non dovrebbe pesare, non dovrebbe cioè essere vissuta come un sacrificio ma come l’esito di un impegno che si decide di assumersi in piena coscienza e libertà.

La coppia è fragile quando si costituisce senza che le parti che la compongono siano psicologicamente mature. L’errore sta nel cercare nell’altro un completamento, un risarcimento o un rifugio senza tuttavia essere disposti a “dare” in maniera simmetrica e generosa.

Abbiamo fragilità nella coppia quando prevalgono gli egoismi, le pretese e gli infantilismi sull’esserci concretamente per l’altro. La relazione a due è vista  in quest’ottica come un luogo sicuro da cui prelevare ciò che serve per i propri bisogni senza volontà e desiderio di apportare cure e sostegno all’altro.

Inoltre se uno dei due partner nel frattempo cresce e si emancipa dal ruolo rigidamente assunto all’inizio, che può essere quello del “salvatore”  piuttosto che della “vittima“ bisognosa di aiuto, gli equilibri si frantumano, soprattutto quando il partner non è capace di adeguarsi al cambiamento del compagno.

Può anche capitare che il compagno incaricato di guarire le ferite di un passato difficile vada per i motivi più più disparati incontro a un suo momento di fragilità. Se viene a mancare la possibilità di rendere i ruoli intercambiabili la crisi è assicurata.

Un altro elemento spia della fragilità di coppia è la rapidità con la quale essa si costituisce e si stabilizza anche nel senso del dare luogo a una famiglia (con la nascita di bambini). L’euforia e l’entusiasmo spingono a compiere scelte irreversibili come mettere al mondo dei bambini quasi fosse un gioco o un obbligo sociale (a seconda dei casi).

I bambini in questi scenari sono dei detonatori potentissimi di crisi relazionali profonde, perché richiedono quell’attenzione e quello spirito di dedizione e sacrificio  che uno o entrambi i genitori non sono pronti ad accordare.

Litigi furiosi in cui ci si rinfacciano le reciproche mancanze, dispetti, distacchi e ritorni caratterizzano questo tipo di situazioni  (in una difficoltà sia a stare insieme ma anche a non stare insieme)

L’instabilità è allora lo scenario che più caratterizza la coppia fragile.

Le problematiche delle coppie solide

Le coppie più solide non sono certo esenti da problemi, tuttavia essi hanno delle caratteristiche più soft, sono meno strutturali e meno a rischio di portare verso la rottura irreversibile del legame o verso sentimenti cronici di odio e di rancore.

Un punto può nuovamente riguardare la sessualità, che nel tempo si  intiepidisce o viene trascurata per mancanza di tempo ed energie, per via della vita stressante o al contrario a causa di uno stato di serenità che porta a vedere il compagno più come un fratello che come un partner sessuale (e a darlo un po’ troppo per scontato).

Anche la comunicazione può nel tempo risultare un nodo problematico anche per le coppie più affiatate, perché i reciproci stati di affaticamento e problemi personali possono portare ad esprimersi poco o sl contrario in maniera troppo concitata e ricca di tensione, favorendo nell’altro sentimenti di frustrazione, incomprensione, trascuratezza o solitudine.

La vita quotidiana inoltre risulta spesso ingombrata da problemi che si accavallano e che danno la sensazione di non respirare, con conseguente sentimento di sentirsi sopraffatti. In questi scenari sostenersi reciprocamente durante i momenti difficili diventa più complesso anche per le personalità più forti e centrate.

Rispondere male, in maniera sbrigativa oppure chiudersi nel proprio mondo appesantiscono il clima e favoriscono sentimenti negativi.

Anche gelosie e tradimenti possono inquinare e incrinare le intese più inossidabili, a causa della fraternizzazione del rapporto a cui vanno incontro le coppie di lunga data e per via della curiosità dell’essere umano verso le esperienze emozionali forti (che un nuovo partner può offrire anche per il solo fatto di essere tutto da scoprire).

Come risolvere i problemi sentimentali?

La comunicazione resta il fattore numero uno in grado di mitigare o risolvere l’insoddisfazione di coppia.

Per la coppia è necessario ritagliarsi del tempo da trascorrere insieme, parlando apertamente dei problemi percepiti e offrendo all’altro un ascolto autentico e desideroso di capirne il punto di vista.

Anche momenti di evasione e di rilassamento giocano un ruolo fondamentale.

Importante è in ogni caso dedicarsi a un lavoro su se stessi a prescindere dall’altro, in cui poter poter riflettere sui propri punti con l’obiettivo di capire con maggiore lucidità cosa sta succedendo interiormente.

Non è necessaria a tal fine la psicoterapia, nella misura in cui esistono molti modi per maturare e crescere, ossia per elevare il proprio livello di autoconsapevolezza.

Se le difficoltà appaiono insormontabili si può chiedere l’aiuto di uno specialista, che tuttavia non andrà a risolvere il problema direttamente.

La psicoterapia infatti aiuta a guardarsi dentro onestamente e a cercare di promuovere un atteggiamento positivo e propositivo.

Senza la volontà di migliorarsi, senza essere onesti con se stessi e con l’altro anche un percorso psicoterapeutico è destinato al fallimento.

Non importa quanto si è sbagliato fin qui, a quanti sbandamenti e a quante cadute si è andati incontro. Sbagliare è umano.

Inoltre anche gli errori e le esperienze negative possono risultare preziose se da essi riusciamo ad estrarre degli insegnamenti di vita.

Cambiare marcia si può, c’è da mettere in conto tempo, fatica e dolore.

Se si percepisce che salvare il proprio rapporto di coppia ha un’importanza vitale ai fini del proprio essere nel mondo allora tutto lo sforzo profuso individualmente o in terapia acquista un senso e una direzione.

I risultati infine arrivano e con essi la possibilità di ripartire.

Rapporto uomo donna, Aiuto psicoterapeutico