Depressione, anoressia e obesità
La sofferenza depressiva costituisce il terreno d’elezione sui cui si innesta la maggior parte delle problematiche alimentari di natura psicologica.
La sofferenza depressiva costituisce il terreno d’elezione sui cui si innesta la maggior parte delle problematiche alimentari di natura psicologica.
La riproposizione senza sosta in seduta di tematiche relative all’apparire connesse ad un certo uso cronachistico della parola e ad un atteggiamento supponente, può balzare all’orecchio del clinico come il segno rivelatore della vera sofferenza di fondo del suo assistito, talmente imprigionato in una miriade di maschere “sociali” da ritenerle le uniche realtà esistenti.
Uno scopo del lavoro terapeutico, forse il principale, è promuovere una sorta di “rilancio” vitale, una nuova fiducia nelle proprie possibilità espressive in opposizione a noia e disincanto, a frustrazione e senso di impotenza.
Uno dei fattori terapeutici per eccellenza in gioco in una psicoterapia è l’accoglienza dell’altro senza condizioni, che si traduce operativamente in un ascolto inedito, in un’esperienza di difficile reperimento all’interno di altre situazioni relazionali.
Il grado di assenza del contributo del paterno allo sviluppo psichico di un individuo non lo si stabilisce né sulla base della presenza del padre fra le pareti di casa, né su quella della quantità di parole che rivolge ai propri figli.
I poeti più degli altri lo intuiscono: il dolore ha una funzione, troppo spesso ignorata. Ed è precisamente quella di rinnovare lo spirito, assopito nelle abitudini, nella routine, nel tran tran del quotidiano.
L’invidia è il sentimento distruttivo per eccellenza. Parente dell’odio, non coincide completamente con esso, rappresentandone il volto peggiore, il lato più oscuro e più prossimo alla morte.
Per alcuni è la notte il momento in cui un certo malessere psichico si fa sentire.
L’avvicinarsi del Natale, con tutta la correlata retorica dei buoni sentimenti e del supposto “calore” familiare, suscita reazioni per lo più compatibili con la modalità che ciascuno usualmente e spesso inconsciamente ha di rapportarsi all’altro.
La malinconia, (termine da intendersi non nell’accezione psichiatrica di depressione psicotica) quando si unisce all’insoddisfazione cronica, si configura come uno stato d’animo di “vaga tristezza”, un indugiare talvolta compiaciuto, intriso di tedio verso chiunque e qualsiasi cosa.
Quando comincia la terza età? Domanda difficile, perché oltre all’età anagrafica per stabilire il grado di “giovinezza” di un individuo è necessario tenere conto dei fattori psicologici, vero motore di vitalità al di là degli anni e delle magagne di salute.
Male oscuro, Aiuto psicoterapeutico , Affrontare il senso di vuoto, Oscillazioni del tono dell'umore
Un ostacolo enorme e frequentissimo che i clinici si trovano ad affrontare nella loro pratica è la non volontà di guarigione inconscia dei loro pazienti.
Una buona quota della così detta “incomunicabilità” fra uomo e donna non la dobbiamo a differenze comportamentali ed emotive “innate”.
Nel primo capitolo dell’ “Io e l’inconscio” Carl G. Jung istituisce una differenziazione fra contenuti “personali” dell’inconscio e contenuti “collettivi”.
Il delirio in cui possono transitoriamente scivolare i nevrotici isterici va distinto da quello tipico delle affezioni psicotiche.
“Si deve essere leggeri come l’uccello che vola, e non come la piuma”.
Nella società contemporanea il possesso del denaro, a cui segue quello della gioventù, viene propagandato dai mass media come il valore assoluto a cui dedicare la propria vita.
Bravi bambini, ubbidienti, studiosi, a proprio agio con gli adulti e in difficoltà con i pari. E non solo durante l’infanzia.
Il rifiuto da parte del proprio simile è lo spettro che molti si trovano a temere più o meno coscientemente.
Anche semplicemente aprendo un vocabolario possiamo prendere atto del lato bifronte dell’orgoglio: da un lato fierezza, senso della propria dignità personale, dall’altro sentimento eccessivo di sé, che isola e altera i rapporti col simile.
Si possono etichettare erroneamente come “impulsive” scelte drastiche e in controtendenza rispetto alle aspettative sociali così come si possono scambiare per “consapevoli” atti conformi ai non valori dei tempi attuali, che in realtà però sottendono solamente una sorta di “riflesso”, un tentativo di sfuggire all’angoscia legata ad una particolare condizione.
Ogni guarigione dell’anima avviene in solitudine. Ogni scatto verso la vita, ogni ripresa di fiducia e positività, ogni manifestazione di forza e coraggio di fronte alle avversità sono indissolubilmente legate ad una “decisione” maturata nel profondo della psiche individuale.
Il dilagante materialismo tipico dei nostri giorni esalta la giovinezza come il periodo in assoluto più desiderabile dell’esistenza umana.
Nell’epoca contemporanea la pratica di un’attività sportiva viene riduttivamente considerata come un mezzo per mantenersi in forma, aumentare il buon umore, promuovere l’azione, favorire una corretta igiene dei ritmi sonno veglia e scaricare stress e tensioni.